venerdì 18 maggio 2012

C. EXIMIUM

Originario di una piccola area della Bolivia e dell’ Argentina è un raro peperoncino piccante selvatico, presenta piccoli frutti slanciati che maturando passano dal verde all’arancione per poi diventare rossi. La pianta, non molto comune, può essere coltivata sia per la sua valenza ornamentale che per uso alimentare.
Il capsicum eximium, perenne o annuale a seconda delle condizioni climatiche, cresce generalmente fino ad 1,5 metri di altezza, nei climi caldi, invece, può assumere caratteristiche che lo fanno somigliare ad un albero, mostra una bassa resistenza alle basse temperature, infatti gradisce un clima caldo/umido con innaffiature regolari, un’esposizione a pieno sole in terreno ben drenato ed è sconsigliato usare terreni ad alto contenuto di torba.

I semi di questa specie possono essere lenti a germinare, impiegando fino a diverse settimane o mesi, però una temperatura del terreno di 26-27 °C e una quantità di acqua moderata sembrano migliorare la germinabilità.

sabato 12 maggio 2012

PROGETTO MASCALZONE " CAMPO SPERIMENTALE BIOLOGICO"

La prima parte delle attività di ricerca si sono concluse. La ricerca ha previsto l’esecuzione delle prove di laboratorio su alcuni peperoncini e si è potuto confermare che diverse specie hanno un potere battericida su specie batteriche sia gram positive che negative. Il lavoro lungo, indaginoso e costoso prosegue secondo quanto stabilito, la prossima fase servirà per capire se i diversi metodi di coltivazione abbiano implicazioni sulle attività “curative” dei peperoncini e si stanno già conducendo sperimentazioni di controllo su peperoni dolci. L’attività di estrazione ed identificazione dei principi attivi è in una fase di studio attraverso i lavori scientifici già pubblicati e si può però affermare essere pronta per l’applicazione finale. Il progetto mascalzone “Campo Sperimentale Biologico” continua e quest’anno sarà allestita anche una serra. Sono iniziati i primi lavori di fresatura del terreno, aggiunta dello stallatico e della torba, manca ancora una seconda fresatura, la copertura della serra, la messa a dimora delle piantine e di alcune varietà che hanno partecipato ai primi test dove si è evidenziato attività antimicrobica.